Enogastronomia

Le lumache del Polesine, una ricchezza culinaria

Mangiare a Rovigo è un vero e proprio viaggio culinario nel cuore di una città senza eguali: tra le succulente proposte gastronomiche, le lumache del Polesine rappresentano un'eccellenza ricca di gusto

Non si può nascondere: le lumache sono state sempre piatti "poveri”, appetitosi, che si trovavano solo sulle tavole dei contadini. Nella primavera inoltrata, quella è la "loro” stagione, fornivano proteine a poco prezzo agli abitanti della Penisola. E a quelli del Polesine, che le mangiavano con la polenta tutte le volte che potevano. 

Da necessità la lumaca è diventata uno sfizio, una eccellenza della cucina rodigina tanto che esiste una qualità specifica la "Lumaca del Polesine”. Nel territorio intorno al capoluogo sono nati addirittura degli allevamenti ed una cultura che nessuno aveva solo vent’anni fa. Sino ad allora la lumaca era semplicemente la lumaca; ora invece è la "elica aspersa Müller”, la più pregiata, quella che si serve sulle tavole dei ristoranti di qualità e che contrastano quelle di importazione, che non hanno di certo gli standard qualitativi degli elicicoltori italiani. 

Ma è lapreparazione del piatto ad essere una sorta di rito a Rovigo. Lo spurgo, il sugo fatto con prodotti forti come cipolle e lardo, il lunghissimo tempo di cottura. La squisitezza del brodetto, il pane fatto in casa, che deve essere "spugnoso” per assorbire nel fondo tutti gli aromi. Una squisitezza in termini. Di sicuro si possono mangiare anche le francesissime lumache alla "borgognona”, il cui gusto sbiadisce quando vi si accompagna il grana stagionato 40 mesi o il riso del delta. 

Insomma, le lumache del Polesine sono una ricchezza culinaria unica nel suo genere.

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